Mussomeli e dintorni
Mussomeli è un comune siciliano situato in provincia di Caltanissetta. Sorge in una zona collinare interna, a est del fiume Platani, nella Sicilia Centrale. Dista 53 km da Agrigento, 58 km da Caltanissetta, 99 km da Enna, 199 km da Ragusa. Il territorio di Mussomeli era abitato, fin dall’antichità, da popolazioni indigene. I primi abitanti di Mussomeli furono dei pacifici agricoltori, che si preoccupavano esclusivamente della coltivazione della terra incuranti degli avvenimenti politici e militari che interessavano la Sicilia. Ancora oggi, Mussomeli ha importanti colture di grano e olive e i relativi prodotti rientrano tra le eccellenze dell’agroalimentare siciliano.
Tutta la zona nei dintorni di Mussomeli fu abitata molto presto, sia per la fertilità del territorio che per il luogo ricco di rocce ed alture da dove poter controllare il potenziale arrivo di nemici. Si suppone che già in epoca pre-ellenica, ovvero prima del 1500 a.C., qui ci fossero degli insediamenti di Sicani e Siculi. A testimonianza di ciò sono stati ritrovati dei siti archeologici che possono rappresentare un’interessante visita, passeggiando tra i sentieri immersi nella vegetazione della macchia mediterranea. Mussomeli è un importante centro culturale della Sicilia, con numerosi eventi che si svolgono durante tutto l’anno, tra cui festival, mostre d’arte e concerti. La città è anche conosciuta per la sua eccellente cucina, con piatti tradizionali come la pasta alla norma, la caponata e la cassata siciliana. Inoltre, grazie alla sua posizione centrale, Mussomeli è un punto di partenza ideale per esplorare le altre bellezze della Sicilia. Ad esempio, la città di Agrigento e i suoi templi greci antichi si trovano a soli 50 chilometri di distanza, mentre Palermo, la capitale della Sicilia, dista circa 100 chilometri. Mussomeli è una città che offre molto ai visitatori, con la sua posizione strategica, il suo patrimonio culturale e la sua cucina deliziosa. Se stai pianificando un viaggio in Sicilia, non perdere l’opportunità di visitare questa città affascinante e accogliente, oppure di poterci abitare con l’opportunità offerta dal Comune di acquistare case a 1 euro.
L'agroalimentare nisseno
Il territorio della provincia di Caltanissetta, nella sua variegata conformazione, racchiude in sé una ricchezza di prodotti, tradizioni, cultura e paesaggi. Dalle colline al mare: una varietà di paesaggi, prodotti e tradizioni all’insegna della naturalità e del buon vivere. I 22 comuni costituiscono il tessuto di un territorio che ha preservato la propria naturalità, conservandone la ricchezza delle tradizioni millenarie e possono contare su prodotti a marchio DOP e IGP, presidi Slow Food e numerose iniziative a tutela delle colture e dei prodotti tipici locali. Dalla zona nord collinare, caratterizzata dalle distese di campi di grano, alla zona sud che si estende sino al mare, più incline alle coltivazioni specializzate ed intensive ortofrutticole.
Tra i prodotti di genere agroalimentare tradizionali riconosciuti, le lenticchie di Villalba, la pesca di Delia IGP, l’olio dei Colli Nisseni, i grani antichi come il russello, le mandorle, il miele d’ape nera sicula, la ricotta e le potenzialità vinicole del territorio, come il DOC Cerasuolo di Vittoria e il Nero d’Avola. Tutti prodotti largamente apprezzati sia a livello nazionale che internazionale per il loro gusto autentico e biologico.
Le guastedde fritte sono un tipico dolce di Mussomeli dalla forma tonda e schiacciata. Ogni anno è possibile gustarle durante la festa interamente dedicata a questo tipico dolce siciliano, che si tiene all’inizio del mese di dicembre, in occasione della vigilia della festa dell’Immacolata Concezione. Un dolce che ha tra gli ingredienti principali la farina, il lievito e l’olio extravergine d’oliva, che viene tagliato in rettangoli in cui viene posta al centro un’acciuga salata, dissalata piegata in due e poi fritta. La vastedda fritta è stata ufficialmente inserita nella lista dei prodotti agroalimentari tradizionali italiani (P.A.T) del Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali (Mipaaf).
Il comune di Villalba è caratterizzato dalla coltivazione della lenticchia. Le lenticchie di Villalba sono riconosciute come prodotto a marchio Slow Food. La prima testimonianza scritta relativa al legume è riportata da Giovanni Mulè Bertòlo nel libro Memorie del Comune di Villalba edito nel 1900, ma è sicuro che la lenticchia fosse presente nel territorio da tempi più remoti. La lenticchia si raccoglie a metà giugno ma essiccata è reperibile tutto l’anno. Hanno eccellenti proprietà organolettiche. Ogni 100 grammi di lenticchie infatti sono presenti ben 10 mg di ferro, una quantità elevata. Inoltre le lenticchie di Villalba hanno anche un elevato apporto proteico. Si tratta quindi di un alimento ideale per tutti coloro che soffrono di una mancanza di queste importanti sostanze, anche nel caso quindi di diete vegetariane o vegane. Infine è importante ricordare che le lenticchie di Villalba hanno un basso tenore in fosforo e potassio. Queste proprietà sono garantite dai terreni argillosi della zona, unici nel loro genere in Italia.
La zona di produzione della Pesca di Delia IGP ricade nei comuni di Serradifalco, Caltanissetta, Delia, Sommatino, Riesi, Mazzarino e Butera in provincia di Caltanissetta, e nei comuni di Canicattì, Castrofilippo, Naro, Ravanusa e Campobello di Licata in provincia di Agrigento, nella regione Sicilia. La coltivazione della Pesca di Delia IGP è testimoniata da un’ampia serie di documenti fiscali, articoli di giornali, manifesti e comunicazioni pubbliche risalenti alla fine degli anni Ottanta e all’inizio dei Novanta del Novecento. Il successo commerciale ha contribuito a determinare, sin dai primi anni Novanta, l’inarrestabile espansione della coltura in un ambiente microclimatico di coltivazione ideale. Il prodotto è immesso in commercio da maggio a ottobre come Pesca di Delia IGP nelle numerose varietà previste. Complessivamente, l’agroalimentare a Caltanissetta rappresenta una parte significativa dell’economia locale e offre una vasta gamma di prodotti tipici di alta qualità che riflettono la ricchezza del territorio e le tradizioni culinarie siciliane.
L’olio extravergine di oliva Colli Nisseni D.O.P. viene realizzato seguendo delle specifiche condizioni di coltivazione, quali i sesti, forme di allevamento e tecniche di potatura degli oliveti. Per la gestione del suolo, si eseguono delle lavorazioni meccaniche superficiali che risultano utili anche per il controllo delle erbe infestanti. Nella concimazione è ammesso l’utilizzo di fertilizzanti organici e di sintesi, mentre per la difesa fitosanitaria si applicano i disciplinari di lotta integrata emanati dalla Regione Siciliana. Gli oliveti normalmente sono condotti in asciutto, tuttavia in annate particolarmente siccitose è consentita l’irrigazione di soccorso. La raccolta viene effettuata a mano oppure con l’impiego di macchine a condizione che durante l’operazione sia evitata la permanenza delle drupe sul terreno. L’oleificazione delle olive destinate alla produzione di olio D.O.P. «Colli Nisseni» viene effettuata esclusivamente con i sistemi di estrazione meccanica, atti a mantenere la qualità originaria e le caratteristiche peculiari delle drupe di origine. Dopo l’estrazione, l’olio viene conservato in recipienti per alimenti di acciaio inox, con chiusura ermetica.
Il grano russello si usa ancora oggi in Sicilia per la produzione di pane a pasta dura e pasta trafilata al bronzo, entrambi prodotti molto digeribili e resistenti, saporiti, profumati e ricchi di proteine. Come i grani antichi, anche questo frumento è meno raffinato, non ha subito alterazioni, e ha meno glutine rispetto ad altri grani. In particolare la crosta del pane fatto con la farina russello assume un colore rossiccio e profuma di erba e di sole e ha una consistenza unica. Normalmente si consiglia di mescolarlo ad altre farine meno tenaci o di utilizzare acqua fredda per la panificazione. Questo tipo di grano viene utilizzato anche per la produzione di dolci e altri prodotti da forno. Da questo grano si ricava una farina utilizzata per molti prodotti siciliani, dalla pasta al pane e, insieme al forse più noto grano timilia, è uno dei 50 e più tipi di spighe che la Sicilia ci regala.
A Mazzarino la produzione delle mandorle è molto rilevante. Le proprietà delle mandorle sono numerose, per questo sono un alimento ideale in una dieta sana e gustosa. Grazie alla presenza dei grassi polinsaturi, questo tipo di frutta secca aiuta a prevenire le malattie cardiovascolari, ad abbassare i livelli di colesterolo cattivo e di trigliceridi nel sangue, e la presenza moderata di potassio aiuta a tenere bassi i livelli della pressione ematica. Le mandorle sono ricche di proprietà benefiche che le rendono alimento ideale per il mantenimento del benessere fisico generale. Sempre a Caltanissetta, a Milena, esiste l’albero di mandorlo più grande della Sicilia.
Nel nisseno è possibile trovare diversi apicoltori che producono dell’ottimo miele, anche di ape nera sicula. L’ape nera sicula ha popolato per millenni la Sicilia, quasi scomparsa intorno agli anni 70 si è riusciti a riportarla sulla nostra isola e grazie alle sue caratteristiche possiamo gustare una ricca varietà di mieli autoctoni. Un nettare siciliano divenuto Presidio Slow Food grazie all’apicoltore Carlo Amodeo. Egli infatti ha evitato l’estinzione dell’Ape Nera Sicula, sottospecie dell’ape nera africana rispetto alla quale è più docile, ed ha promosso la reintroduzione di questa preziosa specie in quelle zone della Sicilia occidentale dove c’è minore possibilità di contaminazione del miele. Viene estratto a freddo e a mano. È un miele pregiato per l’elevato contenuto di polifenoli, di antiossidanti, di sostanze antibatteriche e antifungine non presenti negli altri tipi di miele.
La ricotta siciliana non ha certo bisogno di presentazioni. La Sicilia, infatti, vanta una grande tradizione, quando si parla di ricotta. Questa, infatti, è la base per moltissime preparazioni, sia dolci che salate. Cannoli, cassate e cassatelle non sarebbero gli stessi senza un’ottima ricotta, ma anche altri piatti perderebbero il loro sapore tipico. Per non parlare, poi, della ricotta calda, liscia o zuccherata: una vera chicca per intenditori. La ricotta si preparava in Sicilia già dai tempi dei Greci. Si narra che furono proprio i greci a mostrare ai siciliani il metodo per realizzare la ricotta salata.
Potenzialità vinicole del territorio
Caltanissetta ospita anche diverse aziende vinicole che producono vini di alta qualità. La regione è conosciuta per i suoi vini bianchi e rossi, tra cui il “Cerasuolo di Vittoria“, un vino a Denominazione di Origine Controllata e Garantita (DOCG) che rappresenta uno dei prodotti di punta dell’enologia siciliana, compresa oltre che nelle province di Ragusa e Catania, anche a Niscemi, Gela, Riesi, Butera e Mazzarino in provincia di Caltanissetta. L’olio d’oliva prodotto a Caltanissetta è apprezzato per il suo sapore fruttato e la sua elevata qualità.
Il turismo nel nisseno
A Mussomeli, tra i monumenti archeologici di grande importanza troviamo la grotta di Chelli, una misteriosa caverna preistorica con finestre e veduta panoramica situata quasi nel centro cittadino, ma non è l’unica. Sono presenti sul territorio tante altre caverne e gallerie. Mussomeli è circondata da paesaggi mozzafiato e si trova a breve distanza dalle principali attrazioni turistiche dell’isola.
Il centro storico merita di essere visitato, ma ciò che maggiormente attira i turisti è il Castello Manfredonico, arroccato su di un impervio sperone roccioso da quasi 700 anni. Il Castello Manfredonico è uno dei più grandi d’Europa, che domina la valle sottostante e offre una vista panoramica mozzafiato. Il Castello di Mussomeli, costruito nel XIII secolo, è stato oggetto di importanti restauri e oggi è aperto al pubblico. Le tracce architettoniche più antiche del sito risalgono agli anni della Dinastia sveva del Regno di Sicilia. Il castello fu poi edificato tra il 1364 e il 1367 da Manfredi III Chiaramonte, conte di Modica, mentre le forme attuali del fortilizio si devono soprattutto all’intervento operato all’inizio del XV secolo dai Castellar, signori di Mussomeli. Posizionato su un’impervia rupe, tanto da sembrare un nido d’aquila, l’edificio è al centro anche di diverse leggende, che hanno attratto numerosi turisti, tra donne murate vive al fantasma del re Martino I.
Sebbene il capoluogo sia posizionato nell’entroterra siciliano, la provincia di Caltanissetta offre uno sbocco a mare con un litorale che si colloca tra le province di Ragusa e Agrigento. Si tratta del Golfo di Gela, città che ha avuto, ed ha ancora oggi, una particolare rilevanza per l’economia dell’isola per il complesso petrolchimico dell’Eni, ma che ha ben altro da mettere in mostra. Gela è nata su quella che era un’antica polis greca, di cui restano numerose testimonianze. Tre le zone visitabili: Capo Soprano, l’Acropoli e il Bosco di Littorio. Nella zona di Capo Soprano sono conservati i migliori esempi al mondo di architettura militare di epoca greca: dalle fortificazioni (le Mura Timoleontee), ai resti di un torrione di avvistamento. A Gela si trovano anche le Terme Ellennistiche più antiche scoperte in Italia. Della zona sacra, a nord della città, rimangono visibili solo i basamenti di tre templi, ma del più grande, l’Athenaion, è rimasta in piedi una colonna in stile dorico che, alta quasi 8 metri, è diventata uno dei simboli della città. Da visitare il museo archeologico regionale, ricco di testimonianze di epoca greca.
Vicino Gela sorge un’altra zona costiera nel territorio di Butera, con il litorale di Falconara e del Desusino. Butera fu uno dei maggiori stati normanni in Sicilia per importanza, come dimostra anche il castello arabo-normanno che si trova all’interno del paese che, posizionato in una zona collinare che domina tutta la zona, era una prima importante roccaforte contro gli invasori provenienti dal mare.
L’intera provincia, ricca di vigneti e aziende agricole, è poi un vero e proprio tesoro da scoprire per gli amanti dei cibi genuini e degli antichi sapori, che possono anche trovare qui refrigerio dalle torridi estati siciliane. Una vacanza tra buon cibo e buon vino, dai monti al mare, per vivere intensamente ogni aspetto della regione.
Distanziandoci di poco dal territorio nisseno giungiamo ad Agrigento. La città di Agrigento, con la sua Valle dei Templi, Scala dei Turchi o la riserva naturale di Torre Salsa, è stata nominata Capitale italiana della Cultura 2025.